Le Quattro Sfere
Come funzionano
La metafora “idraulica” può aiutare a comprendere meglio il modello a “quattro sfere”
Immaginiamo che ogni sfera sia forata al centro come a formare un “tubo” (il canale centrale). Le sfere, paragonabili a “rubinetti”, oscillano più o meno ampiamente rispetto al loro fulcro.
Quando i singoli fori sono del tutto aperti e allineati, l’energia contenuta in esse fluisce dalla prima alla quarta senza impedimenti. L’allineamento delle sfere corrisponde a una “centratura”. In tale condizione avviene una comunicazione istantanea fra tutte e quattro le sfere tramite la quale l’individuo si percepisce in modo armonico nella sua interezza e può effettuare la corretta e complessiva elaborazione delle informazioni.
A cosa servono
Le sfere permettono l’evoluzione tramite la libera sperimentazione
Le sfere, oscillando, possono assumere diverse posizioni, o punti di vista: tramite il loro movimento è possibile l’acquisizione delle esperienze.
L’individuo “filtra” soggettivamente la realtà che lo circonda, assegnandole un valore proprio, che sarà tanto più distante da quello oggettivo quanto più è impedito il flusso centrale.
L’oscillazione delle sfere e, quindi, l’interpretazione soggettiva della realtà è una tendenza naturale necessaria alla libera sperimentazione e all’evoluzione dell’individuo.
Ogni esperienza viene registrata in modo oggettivo e permanente quando la sfera passa, anche solo momentaneamente, per il centro. L’afflusso di energia (informazione) permette la “percezione” istantanea (intuizione) del vissuto: realtà soggettiva e oggettiva divengono la stessa cosa.
Gli innumerevoli movimenti tendono a condurre la sfera nella posizione centrale che permette l’osservazione da tutti i punti di vista. Se una qualsiasi delle sfere tende, però, a bloccarsi in una posizione “fissa” e non “allineata” o, al contrario, a oscillare continuamente in modo vorticoso, il flusso di informazioni nel canale centrale è impedito.
La forte soggettività rende difficile l’adattamento dell’individuo alla realtà circostante. Di conseguenza vivrà una condizione di disagio che potrà, nel tempo, strutturarsi in una patologia.
L’impedimento al passaggio dell’energia crea, inoltre, ristagni che si manifestano, nel corpo fisico, come disturbi e malattie (le cosiddette malattie psicosomatiche). D’altronde noi siamo contemporaneamente tutti i livelli energetici e ciò che si manifesta – il corpo fisico – non può che rappresentare la nostra condizione complessiva.
La comprensione di come siamo strutturati e dei meccanismi che utilizziamo può aiutarci a rintracciare le cause che hanno generato la disarmonia. Prenderne consapevolezza è il primo passo verso un risanamento complessivo.