Circuiti Intra e Intersistemici

Interazioni tra sé e il mondo

Le quattro zone, o aree, sono in interazione reciproca tramite quattro diversi tipi di collegamenti:

  • il Canale Centrale
  • i Collegamenti Laterali
  • lo Spazio Psicologico
  • il Campo Esteso

Canale centrale
Il Canale centrale è formato dai fori/rubinetti delle 4 sfere in cui passa il flusso di informazione che ogni area elabora secondo la propria specificità. Inoltre la quarta opera una sintesi che si esplica in un “pensiero” e lo contestualizza. Il flusso elaborativo scorre senza ostacoli dalla prima alla quarta sfera solamente quando tra di loro si realizza un allineamento, ossia la centratura. Questa è la situazione ideale di flusso senza “vortici” nella quale il sistema mentale non introduce “distorsioni” nell’utilizzo delle informazioni.

Collegamenti laterali
I collegamenti laterali formano circuiti preferenziali a feedback tra la I e la III sfera e l’esterno (a sinistra) e tra la II e la IV e l’esterno (a destra). Per loro tramite si realizza lo scambio di informazioni tra due sfere, bypassando la sfera intermedia, al fine di realizzare risposte più immediate rispetto all’elaborazione del flusso centrale.
Il collegamento laterale prima/terza sfera rende possibile l’instaurarsi di una relazione tra il comportamento sessuale fine a se stesso e il riconoscimento affettivo dell’altro.
Il collegamento laterale seconda/quarta sfera rappresenta il compromesso tra le esigenze egoiche di immediata soddisfazione e la comprensione della realtà.
Sia la prima che la seconda sfera sono collegate lateralmente con la “terra” (il principio vitale, il “nutrimento”). La prima sfera riceve l’energia vitale e restituisce quella non utilizzata nella regione destra. Nella regione sinistra della seconda sfera ha luogo il rapporto con la terra per il nutrimento dell’io. Questo rapporto, qualora si inneschino processi autolesionistici, può divenire distruttivo e in tal caso l’energia del patrimonio psichico si disperde.

Spazio psicologico
Ogni sfera esercita un’influenza sulle altre, che è maggiore verso la sfera più vicina: la prima sfera, ad esempio, ha un “campo d’influenza” più forte sulla II, meno sulla III, e ancor meno sulla IV. L’ampiezza del campo d’influenza di ogni sfera è data dalla qualità e dall’efficacia della sua elaborazione.
Dalla molteplicità di tali relazioni si generano contemporaneamente differenti “campi d’interazione” tra le quattro sfere che insieme possono essere definiti spazio psicologico. Le caratteristiche dello spazio psicologico determinano anche le modalità comunicative interpersonali: l’interazione tra due o più individui dà origine a un “campo psicologico condiviso”.

Campo esteso
Seguendo il principio di non località quantistica(1), si può postulare anche uno “spazio psicologico universale”, contenitore d’informazioni universalmente condivise, il Campo Esteso. Per suo tramite si ha la possibilità di una comunicazione “empatica” tra sistemi di coscienza individuali o tra un individuo e tale campo quando il suo sistema mentale è centrato.
Ipotizziamo che la comunicazione empatica avvenga attraverso il vuoto, quindi indipendentemente dalle limitazioni spazio-temporali relative alla comunicazione tra due spazi psicologici.

NOTE:

 

(1) ^ Ci riferiamo all’interrelazione che sembra esistere tra particelle subatomiche apparentemente non collegate, che è uno degli aspetti più interessanti (e tuttora non completamente spiegati) della realtà quantistica. A livello subatomico, nell’infinitamente piccolo, le postazioni cessano di esistere: tutti i punti nello spazio sono uguali fra loro e non ha significato parlare di oggetti e fenomeni separati. Questo stato di interconnessione viene chiamato “interezza” (Cfr. D. Bohm Wholeness and the Implicate Order. London, Routledge, 1980).