Intervento Psicoterapeutico

Lo scopo principale dell’intervento psicoterapeutico è quello di accompagnare l’individuo nel suo percorso di crescita. Il terapeuta ha il compito di facilitare la transizione da una condizione di coscienza caratterizzata dal disagio ad una orientata al raggiungimento dell’obiettivo concordato. Nella Nuova Psicologia, il terapeuta non interviene su un “malato” bensì stabilisce una relazione con un individuo in evoluzione, desideroso di acquisire nuove informazioni e plasmare nuovi schemi cognitivi.

La persona – aiutata a rimuovere le barriere che ostacolano il suo processo di ampliamento della coscienza – potrà così avere accesso alle parti più profonde di sé e, attingendo a queste risorse, acquisirà maggiori capacità nel dar valore agli eventi e nel gestirli autonomamente.

La nostra metodologia consente all’operatore di utilizzare spontaneamente le tecniche più funzionali alle variabili in gioco nella specifica relazione terapeutica e di fare ricorso a tutte le risorse esistenti nel panorama della psicologia e delle neuroscienze. È possibile perciò che un terapeuta, o terapeuti diversi, utilizzino differenti strategie per giungere ad uno stesso risultato.
Ciò che accomuna gli operatori della Nuova Psicologia è il modello contenitore, che integra e al tempo stesso trascende ogni rigidità pragmatica e/o standardizzata. Per questo motivo psicologi provenienti da diversi orientamenti potrebbero trovare nel nostro modello una reale base comunicativa.

Il processo terapeutico può essere descritto attraverso quattro fasi:
1 – Accogliere, esplicitare e chiarire il disagio esistenziale vissuto dal soggetto, il quale evidenzia l’inadeguatezza delle soluzioni comportamentali adottate.
2 – Promuovere la consapevolezza dell’origine e delle dinamiche di tale sofferenza.
3 – Accompagnare il soggetto alla ricerca di nuove prospettive e soluzioni.
4 – Aiutare a stabilizzare, tramite la ristrutturazione cognitiva, la “migliore” soluzione adattiva scelta e, soprattutto, la consapevolezza di aver portato a termine una tappa del processo evolutivo in corso.

Ognuno di questi quattro momenti si avvale di quattro livelli d’intervento: fisico, chimico-alimentare, relazionale-affettivo e cognitivo, mediante i quali si interviene sulle rigidità o sulle eccessive oscillazioni di una o più sfere. In questo modo si cerca di ottenere una riduzione del range di oscillazione delle sfere stesse approssimando la centratura e favorendone l’aggregazione (informazioni ed esperienze). Inoltre si tende a promuovere la strutturazione coerente dei collegamenti tra le sfere (intrasistemici) e tra l’intero sistema e l’ambiente (intersistemici).